In questo articolo andrò a confrontare due obiettivi di alta qualità per fotocamere Sony full-frame (serie A7 e serie A9): il Tamron 17-28mm F/2.8 Di III RXD e il Batis 18mm f/2.8.
Prenderemo in considerazione tutti gli aspetti, dalla qualità costruttiva, alla messa a fuoco e soprattutto la qualità ottica con numerosi scatti di esempio per toccare con mano le differenze ed aiutare a scegliere chi è alla ricerca di un ottimo super grandangolo con focale tra 16 e 20 mm per la sua Sony pieno formato. Anticipo infatti che sono entrambi di ottima qualità, di prezzo intorno ai 1000 € per il Tamron e 1300 € per il Batis. Ovviamente il confronto sarà fatto con il Tamron impostato a 18mm.
Indice
Costruzione
Ecco come si presentano i nostri due grandangoli fianco a fianco (click per ingrandire).
Il Tamron ha una forma più allungata (diametro 7.3 cm e lunghezza 9.9 cm) mentre il Batis è più corto ma largo (diametro massimo 10 cm e lunghezza 8 cm). Entrambi non sono pesanti per essere grandangoli full-frame piuttosto luminosi (diaframma f2.8), anzi sono nella fascia dei più leggeri. Il Batis a 330 gr è di 90 grammi più leggero del Tamron a 420 gr, anche se dalla forma esterna il Batis potrebbe sembrare più pesante.
Il materiale di costruzione è plastica di alta qualità con attacco alla fotocamera ovviamente in metallo.
Come controlli, entrambi offrono l'anello di regolazione per la messa a fuoco manuale (ne parleremo più nel dettaglio nel capitolo dedicato alla Messa a Fuoco), il Tamron essendo uno zoom dispone anche dell'anello di regolazione della lunghezza focale che è davanti a quello per il fuoco manuale. Nessuno dei due purtroppo ha altri comandi, tipo la commutazione tra Auto Focus e Manual Focus che quindi va fatta tramite fotocamera, né pulsanti o ghiere configurabili.
Il Batis presenta però un piccolo display LCD (finora solo Zeiss su qualche lente Batis offre un tale dispositivo) visibile anche al buio che indica la distanza di messa a fuoco e la profondità di campo, utile soprattutto quando si lavora di fuoco manuale, ne riparliamo nel capitolo della Messa a Fuoco.
Entrambi gli obiettivi sono tropicalizzati, ossia resi resistenti a polvere ed umidità. Il livello di impermeabilizzazione richiederebbe qualche test che potrebbe danneggiare seriamente l'ottica quindi su questo punto ci fidiamo di quanto dice il costruttore, a meno che qualcuno voglia provare a suo rischio a metterlo sotto la pioggia battente.. ???.
Entrambi gli obiettivi sono forniti con paraluce innestabile (non fisso) e con filettatura anteriore per avvitarci un filtro, con diametro 67 mm per Tamron e 77 mm per Batis (in questo caso i filtri costano un po' di più).
Nessuno dei due presenta stabilizzazione dell'immagine, anche se le recenti fotocamere Sony ce l'hanno incorporata e la stabilizzazione nell'obiettivo è importante soprattutto sulle ottiche lunghe / teleobiettivi.
Una nota secondaria: il tappo del Batis è veramente di qualità base - sembra poco durevole nel tempo e che si sfila facilmente, peccato per un'ottica di così alta qualità, conviene comprarne subito un altro.
Sintesi: due modelli abbastanza equivalenti, con l'ovvia differenza di essere uno zoom e l'altro un fisso.
Gamma di focali e 17mm vs 18 mm
Si vede la differenza di 1mm tra i 17mm che raggiunge il Tamron e i 18mm del Batis? Sì, e forse il Tamron è leggermente più grandangolare di 17mm o il Batis è un pochino di più di 18mm, vediamo nel concreto quanto si allarga il campo con il Tamron rispetto ai 18mm del Batis:
La differenza è evidente e il Tamron ha poi un'estensione di focale da 17 a 28 mm: non è una gamma standard per uno zoom, come il classico 16-35 o 17-40, ma è più ristretta per mantenere dimensioni e peso contenuti. In ogni caso presenta molta più flessibilità rispetto al Batis.
Sintesi: più flessibilità di gamma del Tamron rispetto al Batis.
Messa a fuoco
L'Auto Focus è molto veloce e preciso in entrambi i modelli e soprattutto silenzioso, quindi adatto anche per registrare video senza l'interferenza del rumore della messa a fuoco che cambia.
Di alcune centinaia di scatti fatti per questo confronto, un paio con il Tamron sono stati con AF errato, mentre uno con il Batis è risultato non proprio precisissimo. Quindi prestazioni ottime, anche se per il Tamron in uno dei due scatti la macchina non riusciva proprio a mettere a fuoco e potrebbe essere una condizione molto particolare che verrà risolta da un aggiornamento del firmware come è successo con il Tamron 28-75 che è stato man mano migliorato nell'AF.
Discorso a parte per il Manual Focus, che come ormai in quasi tutti gli obiettivi AF per le mirrorless è indiretto ("focus by wire" per gli anglofoni): la rotazione della ghiera non muove direttamente nessuna lente ma manda comandi elettrici alla fotocamera che a sua volta comanda lo spostamento delle lenti. Questa modalità, che ha alcuni vantaggi nella costruzione degli obiettivi, rende però la messa a fuoco manuale più difficile rispetto ad un vero controllo manuale, anche perché spesso la velocità con cui si gira la ghiera determina la velocità di variazione del fuoco, che di per sé può essere comodo quando si scatta per essere più veloci nel raggiungere il punto di messa a fuoco, ma rende meno precisa la regolazione, e soprattutto non riproducibile - non c'è una posizione fissa della ghiera che corrisponde ad una certa distanza di messa a fuoco, e questo è un problema per chi fa video in modo professionale ed è abituato ad usare il cosiddetto follow focus. Alcuni modelli evoluti di obiettivi e con utilizzo frequente per i video hanno quindi introdotto il controllo lineare del MF, ossia non cambia la velocità della messa a fuoco cambiando la velocità di rotazione della ghiera, ma non è il caso del Tamron o del Batis in questione.
Tornando quindi al MF con questi due modelli, la funzionalità di ingrandimento nel mirino della fotocamera è fondamentale per una buona messa a fuoco a mano, anche se va tenuto presente questo fattore del controllo indiretto che non consente facilmente una messa a fuoco manuale precisissima.
Interessante il display LCD che offre il Batis e che appunto soprattutto in caso di MF consente di vedere a che distanza si sta mettendo a fuoco e con che profondità di campo. Bisogna dire però che provandolo con attenzione non bisogna aspettarsi una precisione assoluta: talvolta muovendo di poco la ghiera di messa a fuoco i valori mostrati sul display non cambiano ma la distanza è cambiata, quindi sempre meglio verificare anche dal mirino di aver messo a fuoco correttamente.
Sintesi: prestazioni abbastanza equivalenti, non il miglior Manual Focus che si possa avere per il video.
Qualità ottica
Entrambi i modelli impiegano parecchie lenti per essere dei grandangoli: 13 lenti nel Tamron e 11 nel Batis (non dimentichiamo che il Batis è un fisso e quindi tipicamente si riesce a progettare lo schema ottico con meno lenti), con parecchie lenti speciali, segno di una ricerca di alta qualità per ridurre i tipici difetti ottici. In particolare il Tamron impiega 3 elementi asferici (che riducono le aberrazioni ma tipicamente rendono lo sfuocato un po' più "nervoso") e 3 elementi a dispersione bassa o bassissima. Il Batis porta a 4 l'utilizzo di elementi asferici più 5 a dispersione parziale anomala sempre per ridurre le aberrazioni. Dal punto di vista dello schema ottico e del fatto che il Batis è un fisso, ci aspettiamo da questo modello il massimo della qualità. Andiamo a verificare.
Distorsione
Entrambi presentano distorsione a barilotto, con alcune ondulazioni abbastanza evidenti, che viene però corretta automaticamente nel video e negli scatti in JPG dalla fotocamera, con un risultato tuttavia più pulito per il Batis, mentre il Tamron, che parte da una distorsione maggiore, ha un po' di distorsione residua dopo la correzione.
Adobe Lightroom e Capture One hanno incorporato il profilo di correzione degli scatti in RAW per il Batis ma non ancora quello per il Tamron che è un modello nuovissimo, sicuramente verrà fatto nei prossimi mesi per cui anche scattando RAW si avrà una buona correzione per entrambi, anche se soprattutto il Tamron non è l'obiettivo ideale per fare foto di architettura dove si pretende di avere le linee rette perfettamente diritte anche in foto.
Qui sotto uno scatto a distanza ravvicinata con il classico muro per evidenziare il fenomeno sul RAW senza e con la correzione della distorsione effettuata da Lightroom 8 - per il Tamron ho utilizzato la correzione del suo modello fratello 28-75 mm f2.8 come discreta approssimazione di come sarà la correzione con il profilo ad hoc.
Il Tamron essendo uno zoom oltre alla posizione 17-18 mm va fino a 28 mm e man mano la distorsione da barilotto passa a cuscinetto, come è abbastanza normale. Qui l'utilizzo del profilo di correzione RAW del modello 28-75 non dà risultati soddisfacenti e bisogna attendere il rilascio del suo profilo.
Sintesi: la distorsione non è il punto forte di questi obiettivi ma meglio comunque il Batis.
Vignettatura
La vignettatura nella focale 17/18 mm a tutta apertura è parecchio evidente, fatto non sorprendente per (super)grandangoli luminosi, qui siamo tra -2.5 e -3.0 EV agli angoli estremi che sono quindi nativamente parecchio scuri. Nel Tamron il fenomeno è leggermente più intenso (0.2 EV) comunque non più penalizzante del Batis.
Anche qui il profilo di correzione della fotocamera o nel software per lo sviluppo RAW interviene a rendere il fenomeno molto meno evidente.
C'è in entrambi un effetto di leggerissima tendenza ad una tonalità verdastra sugli angoli estremi affetti dalla vignettatura, lo si nota esaltando molto i colori: vediamolo qui sotto con esaltazione della saturazione dei colori +100% in Lightroom (quindi nella realtà l'effetto è molto meno evidente).
Chiudendo a f4 e a f5.6 il fenomeno si riduce anche se non completamente, ma appunto con la correzione software non c'è da preoccuparsi.
Sintesi: prestazioni abbastanza equivalenti (leggermente meno vignettatura nel Batis ma differenza trascurabile).
Risoluzione e micro-contrasto
Andiamo ora ad analizzare la nitidezza/risoluzione e il micro-contrasto dedicando più ampio spazio ai soggetti lontani, dato che tipicamente il grandangolo è utilizzato per scatti di questo tipo.
Metodo di test:
- fotocamera Sony A7III da 24 megapixel;
- verifica preliminare della centratura dei due obiettivi, da cui è emersa una buona centratura per entrambi, con un angolo un po' più morbido nel Batis (in alto a destra) che quindi non è stato utilizzato per le prove e un lato (estrema sinistra) lievemente più morbido nel Tamron.
- Scatti su treppiede con autoscatto, soggetti con buona illuminazione, 2 scatti in AF e scelta di quello migliore;
- confronto scatti a 100% o superiore.
Soggetti lontani
Nel seguito sono confrontati gli scatti alla stessa focale di 17mm (il Tamron misura in realtà talvolta 19mm in corrispondenza del 17mm del Batis) a tutta apertura f2.8.
Il centro è super nitido in entrambi, veramente una nitidezza e contrasto direi eccezionali.
Gli angoli sono buoni per essere a tutta apertura, il Tamron è addirittura leggermente più definito del Batis.
Chiudendo il diaframma di 1 stop a f4, il centro è già eccezionale, gli angoli migliorano e qui il Batis recupera il distacco dal Tamron e diventa il più nitido e contrastato, la porzione riprodotta è nell'angolo estremo dell'immagine quindi le prestazioni sono ottime.
Vediamo anche il dettaglio del bordo superiore di un altro scatto dove il Batis non è da meno del Tamron anzi ha addirittura un lieve livello superiore di microcontrasto (si veda il tetto in lamiera dove c'è il comignolo).
A f5.6 ulteriore leggero miglioramento al centro di prestazioni eccezionali, con il Tamron fin leggermente più nitido, angoli ottimi - nella foto qui sotto il Batis non rende al 100% di quello che può rendere (forse una messa a fuoco non perfetta come quella del Tamron) infatti l'immagine a f5.6 non è migliorata rispetto a quella a f4.
A f8 non migliora più miglioramento la nitidezza, anzi decresce leggermente in entrambi i modelli sia al centro che ai bordi (probabile effetto iniziale di diffrazione, anche se siamo solo a f/8). Il diaframma che dà i migliori risultati sia per Tamron che Batis è quindi intorno a f/5.6.
Soggetti vicini
Per quanto riguarda i soggetti da vicino, le prestazioni ai bordi dei due modelli non sono eccezionali come sulla lunga distanza (molto meglio che sia così rispetto al contrario dato che non sono lenti per il macro). Gli angoli estremi hanno poi un calo significativo di dettaglio a tutta apertura, chiudendo il diaframma migliorano ma restano lontani dai livelli degli scatti visti sopra soprattutto per il Tamron.
C'è però una differenza a favore del Tamron per scatti originali: il rapporto di massimo ingrandimento del Tamron è di 0.19x (il soggetto può avvicinarsi fino a circa 8 cm dalla lente frontale) mentre il Batis si ferma a 0.11x, per cui con il Tamron si possono fare scatti molto ravvicinati - per avere alta nitidezza in questi casi conviene chiudere almeno a f4. Vediamo un esempio di una banconota da 20 euro a pochi centimetri dalla lente frontale del Tamron.
Con il Batis si arriva al massimo come ingrandimento a qualcosa del genere:
Aberrazioni
Analizziamo ora le principali aberrazioni (difetti ottici tipici degli obiettivi).
Cromatica longitudinale
L'Aberrazione Cromatica Longitudinale o trasversale si presenta come bordi rossi per gli oggetti più vicini rispetto al piano cui si è messo a fuoco e bordi verdi per gli oggetti più lontani.
Sia il Batis che il Tamron si presentano "puliti" da questo punto di vista, controllando questo tipo di aberrazione molto bene.
Ad esempio il famoso Sony Zeiss 55mm f1.8 noto per l'alta nitidezza soffre invece di aberrazione cromatica trasversale piuttosto evidente:
Cromatica laterale
L'Aberrazione cromatica laterale è quel difetto, comunissimo negli obiettivo, per cui intorno ai bordi ad alto contrasto si generano aloni violetto/blu. Entrambi gli obiettivi controllano bene questo difetto, ma volendo essere pignoli il Batis su questo aspetto è migliore: bisogna ingrandire le foto almeno al 100% e la micro-differenza si vede
I dettagli riprodotti sono ingranditi al 300% quindi per chi usa questi obiettivi con una A7III da 24 megapixel non c'è proprio nulla da preoccuparsi. Con fotocamere da super risoluzione come la serie A7RIII e successive da 42 e più megapixel, il Batis può rivelarsi più pulito da questo difetto nei particolari.
Coma
Negli scatti con puntini luminosi come possono essere le luci in lontananza in un notturno o il cielo stellato, un tipico difetto degli obiettivi ai bordi è il fatto che il puntino luminoso viene allungato, come se avesse una coda (il difetto viene detto "coma" in termine tecnico). Sul coma si sommano poi altre imperfezioni quali l'astigmatismo e le nostre stelle agli angoli della foto possono assumere forme leggermente triangolari o a cuneo.
Su questo il Tamron e il Batis si comportano abbastanza bene, anche se ingrandendo al 100% anche qui il Batis risulta più pulito avendo meno aberrazioni. Vediamo prima su un lato la migliore tenuta del Batis:
e poi su un angolo dell'immagine (notare la luce del lampione a centro foto):
Punti di luce assolutamente puliti senza coma nella zona centrale dell'immagine.
Sintesi qualità ottica: entrambi molto buoni, equivalenti per nitidezza (molto alta), migliore nel micro dettaglio il Batis per le aberrazioni, il Tamron consente però scatti più ravvicinati.
Bokeh
Per un (super)grandangolo lo sfuocato non è proprio l'utilizzo principale, ma il diaframma f2.8 consente comunque con soggetti vicini di avere uno sfondo con un buon distacco.
In entrambi i modelli i cerchi colorati che si generano quando si sfuocano le luci presentano dei cerchi con la classica struttura a cipolla (cerchi concentrici) e non un cerchio uniforme, fenomeno non raro nelle ottiche (tra l'altro con elementi asferici).
Nel Batis il contorno di questi cerchi è un po' più addolcito rispetto al Tamron che presenta talvolta un contorno doppio:
Sintesi: entrambi non sono obiettivi per super sfuocati, leggermente meglio il Batis.
Flare
Entrambi gli obiettivi, grazie ai rivestimenti antiriflesso, sono estremamente resistenti al controluce, non perdendo in contrasto e con rarissimi artefatti di riflesso, prestazioni in generale ottime.
Anche con il sole in un angolo, il Tamron è perfetto, il Batis non perde in contrasto ma può comparire qualche riflesso, non fastidioso.
Sintesi: entrambi con ottime prestazioni, leggermente meglio il Tamron.
Conclusioni e Valutazione
Ora che abbiamo analizzato molti aspetti delle due ottiche, possiamo dire che entrambe sono un'ottima scelta per un grandangolo di qualità nella fascia 16-20 mm. Vediamo un quadro riassuntivo di confronto.
Ambito | Tamron | Batis |
---|---|---|
Costruzione | pari merito | pari merito, 90 grammi più leggero |
Focale | più flessibile (17-28 mm) max ingrandimento 0.19x | solo 18 mm max ingrandimento 0.11x |
Nitidezza | ottima a 17mm angoli morbidi su soggetti vicini minor nitidezza verso i 28mm | ottima nitidezza a 17mm angoli un po' morbidi che diventano buoni chiudendo diaframma - |
Aberrazioni | Ben controllate Ottima resistenza al flare | Molto ben controllate Buona resistenza al flare |
Flare | Molto ben controllato | Ben controllato |
Prezzo | 1000 € | 1300 € |
In estrema sintesi potrei consigliare di scegliere:
- il Tamron per migliore flessibilità di focale essendo uno zoom, che parte da 1 mm più ampio e con possibilità di scatti ravvicinati, oltre ad ottima qualità generale.
- il Batis per avere ulteriore miglioramento di qualità ottica nel dettaglio per quanto riguarda il controllo delle aberrazioni e della distorsione, accettando la singola lunghezza focale.
Alternative
Nella gamma tra 16 e 20 mm le alternative luminose (diaframma f2.8 o ancora più aperto) ci sono almeno altri 7 modelli (tralasciando il Mitakon 20mm f/2 4.5x Super Macro che è praticamente solo per macro e non di alta qualità):
- Sony 16-35 f2.8 GM: ottica di ottima qualità e costruzione, 680 gr di peso e soprattutto molto più cara (oltre 2500 €).
- Samyang AF 18mm f2.8: resistenza ai rilflessi inferiore rispetto al Tamron e non tropicalizzato, ma molto più economico (intorno ai 350 €), leggerissimo e non meno nitido del Tamron.
- Sigma 14-24 f2.8 DG DN Art: nuovo modello annunciato a luglio 2019, promette la super nitidezza delle ottiche Art di Sigma e il range di focali è molto interessante, più costoso (intorno ai 1600 €) e più pesante.
- Tokina Firin 20mm f2 nelle versioni MF e AF: ottica molto buona, adatta anche per astrofotografia per bassissimo coma, la versione AF costa poco meno del Tamron. E' anche più luminoso di 1 stop (f2 contro f2.8 del Batis e Tamron), ma l'autofocus è rumoroso e non veloce, quindi non adatto per i video.
- Sigma 20mm f1.4 DG HSM Art: qualità molto buona e ben 2 stop più luminoso a f1.4 ad un prezzo circa come il Tamron. A 950 grammi pesa però più del doppio dei due modelli che abbiamo analizzato in questa recensione.
- Viltrox PFU RBMH 20mm F1.8 ASPH: un produttore piuttosto recente cinese che sta realizzando lenti di buona qualità, comunque inferiore ai nostri Tamron e Batis ma ad un prezzo di poco inferiore alla metà.
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