Sei qui: Inizio » Fotografia » Lezioni » Hot pixel: un po' di teoria e un trucco per le Canon

Oggi parliamo dei cosiddetti "hot pixel" e "dead pixels" (letteralmente pixel bollenti o morti): questi fastidiosi pixel sono quei puntini bianchi o colorati che tipicamente compaiono quando si fanno foto con pocaa luce e con tempi di esposizione lunghe (da 1 secondo in più) ed è un effetto del cosiddetto "rumore" dei sensori delle macchine fotografiche digitali, visibile ad esempio nell'immagine sotto dove l'azzurro del cielo non è uniforme ma sembra "granuloso" - questo è il rumore digitale.

hot-pixel

Prima, spendiamo qualche parola sul fenomeno degli hot pixel, e poi vedremo un interessante trucco che può ridurre questo problema per alcuni mesi per le fotocamere reflex Canon che utilizzano un sensore CMOS.

Iniziamo con la teoria.

I pixel hot/dead si vedono scattando una foto ad una scena completamente scura, tipicamente con il tappo sull'obiettivo della fotocamera, e disabilitando qualsiasi funzionalità della macchina di riduzione del rumore (altrimenti si può mascherare il problema).

Si dovrebbe chiamare un pixel "hot" quando è luminoso invece di essere scuro (l'esempio dell'immagine di inizio articolo) e "dead" quando è l'opposto (es. si fa una foto ad una scena con molto sole e compare un pixel nero) anche se i dead pixel sono molto più rari. Qualcuno tuttavia chiama pixel "dead" quelli che sono estremamente "hot", ossia che sono sempre accessi al massimo o quasi della luminosità, anche quando non ci sono le condizioni per stimolare il loro manifestarsi - si veda subito dopo.
Tipicamente la luminosità di un pixel si misura su una scala da 0 a 255 e quindi quando la luminosità di un pixel supera intorno al valore 240 quando il resto della scena è molto scura, abbiamo un difetto di pixel hot.

Ci sono diversi fattori che stimolano il comparire di questo fenomeno (i pixel hot possono essere anche decine quando si presentano al massimo tutti i fattori che li stimolano):

1) il tempo di esposizione: più l'otturatore rimane aperto e quindi il sensore è attivo per catturare la foto, più rumore si accumula sui fotodiodi (i pixel sul sensore) e più pixel possono diventare hot;

2) la sensibilità ISO: più alta è la sensibilità (es. 800 ISO o più) e più il sensore è sensibile a disturbi esterni che si tramutano in stimolazioni anomale dei pixel;

3) la temperatura a cui è il sensore: più la fotocamera, e quindi il sensore, sono caldi, più si stimola il rumore digitale;

4) l'etè del sensore: man mano che il sensore "invecchia", alcuni pixel possono man mano diventare hot.

Ci sono diversi metodi per eliminare gli hot pixel, dagli strumenti tipici di riduzione del rumore alla cosiddetta sottrazione di immagine completamente scura, ossia si calcola la differenza tra una foto fatta in completa oscurità e la foto da correggere: dove c'è un pixel hot, questo comparirà sia nell'immagine completamente scura che in quella da correggere per cui facendo la differenza, il pixel risultante diventa scuro. Su foto di soggetti chiari è una tecnica che non funziona, ma è raro avere pixel hot quando i tempi di esposizione sono brevi perché c'è molta luce.

Ed ora il trucco...

Nelle reflex Canon, che utilizzano un sensore CMOS, c'è un modo molto interessante di rimuovere per un po' di tempo parecchi pixel hot (almeno per molti ha funzionato): si fa una foto molto lunga (almeno 30 secondi) con il tappo sull'obiettivo e questo spesso riduce il numero di hot pixel.

Probabilmente attivando il sensore senza far pervenire però luce di stimolo per un lungo tempo, i pixel hot in qualche modo si "raffreddano" elettronicamente! Provateci, io l'ho fatto sulla mia 400D e ha funzionato, così anche tanti altri.